Influencer e marketing: la combo perfetta per il B2B

da | Apr 17, 2024 | Digital Marketing

Quello che è iniziato come un modo per le persone di condividere le loro passioni e opinioni su Instagram, Facebook, Youtube e altre piattaforme digitali si è trasformato in modo rapido nel potente strumento di promozione per le aziende che è l’Influencer Marketing.

Nell’immaginario comune è una strategia utilizzata più dalle aziende B2C, che con l’aiuto di creator incoraggiano a cliccare su un link o utilizzare un codice sconto.

L’unione fra Influencer e Marketing ha iniziato a prendere piede anche tra le attività dei brand B2B capendone i benefici e notandone l’efficacia.

Facciamo un passo indietro…

Cosa intendo quando parlo di B2B e di B2C?

b2b e b2c

Semplicemente” B2B sta per Business to Business, mentre B2C sta per Business to Consumer.

Ho messo quel “semplicemente” tra virgolette, ma non è così scontato da sapere. Si parla di mercati: il B2B riguarda un tipo di azienda che vende il proprio prodotto o servizio direttamente ad altre aziende, come un’azienda di surgelati che vende i propri prodotti ai supermercati. Invece, si parla di Business to Consumer per quelle aziende che vendono direttamente al consumatore finale. I brand di cosmetica vendono al consumatore finale, che, in parole povere, saresti tu! O io o qualunque persona non sia un’azienda.

Cosa cambia rispetto al B2C?

Le aziende B2B si differenziano sia per il target a cui si rivolgono, che per i creator da ingaggiare. Il pubblico è rappresentato da professionisti e decision-maker di alto livello. Ciò significa che gli influencer devono avere una conoscenza approfondita del settore di cui parlano ed essere autorevoli sulle figure richieste. 

Chi può avere familiarità e aurevolezza? I professionisti di settore, gli opinion leader, i blogger, gli imprenditori e i podcaster.

Oltre al target, cambia il fattore tempo. Se nel B2C le collaborazioni possono essere frequenti e brevi, nel B2B bisogna pianificare una strategia a lungo termine. Perché?

Il processo di decisione d’acquisto da parte delle aziende è diversa rispetto a te o una persona che vuole acquistare qualcosa. Tutto dipende:

·  dalle dimensioni dell’azienda;

·  dalla razionalità dei decision-maker;

·  dalla convenienza del prodotto o servizio.

Per questo, la conversione richiede più tempo rispetto al mercato B2C.

Quali sono gli obiettivi della combo influencer e marketing?

strategia di influencer marketing

In particolare, gli imprenditori hanno bisogno di aumentare la consapevolezza (Brand Awareness) del loro marchio agli occhi del target e generare nuovi contatti (Lead Generation). Grazie alla capacità dei creator di connettersi direttamente con i loro followers, le aziende sfruttano questo rapporto per costruire fiducia prima ancora che un potenziale cliente decida di interagire con il team.

Perché un’azienda B2B dovrebbe investire nell’Influencer marketing?

Associarsi a esperti del settore, e meglio ancora, a esperti del prodotto, aumenta la fiducia nel marchio e nei suoi contenuti.
Gli influencers sono leader rispettati, che hanno costruito una comunità guadagnandosi la fiducia e l’attenzione delle persone. Quando promuovono un’azienda, migliorano positivamente la sua reputazione, trasmettendo valore in modo automatico.

Soprattutto nel contesto B2B, il passaparola conserva la sua potenza nel processo di selezione di fornitori e partner. La scelta di un influencer e dei suoi contenuti rappresenta una versione moderna ed evoluta del passaparola. L’influencer agisce come un alleato del cliente, consigliandolo come farebbe un amico. Di conseguenza, le possibilità che il marchio diventi riconosciuto positivamente dal pubblico aumentano in modo significativo.

Nonostante i prodotti e i servizi B2B siano più complessi da comunicare rispetto a quelli destinati al consumatore, il parere di un esperto del settore (soprattutto nel contesto B2B, dove il pubblico è più esigente) rimane un elemento di grande valore. L’esperto è in grado di fornire dettagli approfonditi sui prodotti e i servizi.

Quanto costano gli influencers in Italia?

quanto guadagna un influencer

Prima di parlare di quanto costa un influencer, bisogna spiegare le loro diverse tipologie. Perché ne esistono un po’! 

La principale, se non l’unica, caratteristica di differenziazione è il numero di seguito che ha un influencer.

Mega-influencer

Sono praticamente celebrità o personaggi noti a tutti, e i loro social media superano il milione di followers. Chiara Ferragni e Benedetta Rossi di “Fatto In Casa Da Benedetta” ne sono un esempio. 

Macro-influencer

Hanno tra i 100.000 e i 500.000 followers, e sono coloro che si focalizzano su una nicchia di mercato, hanno un target preciso che si fida di quello che dicono, quello che consigliano, grazie a contenuti di elevata qualità.
Molte volte i macro-influencer non fanno questo come unico lavoro.

Micro-influencer

Rappresentano la tipologia che, attualmente, viene preferita dalla community social. Questo perché si rivolgono a una nicchia specifica e, avendo un “micro” seguito (tra 10.000 e 100.000 followers), giocano a loro vantaggio la genuinità, la spontaneità e la passione reale per ciò che fanno. Senza strategie, ma solo creatività.

Nano-influencer

Hanno pochissimo seguito in relazione alle tipologie descritte sopra, ma sempre per lo stesso motivo dei micro-influencer, le aziende li stanno notando. Soprattutto grazie al tasso di coinvolgimento elevato (Engagement Rate) che si riscontra in questi profili.

Ora che le differenze fra gli Influencers sono state spiegate, ripeto la domanda “Quanto costano gli influencer in Italia?”

Gli introiti degli influencers variano in base ai diversi social media e alle piattaforme utilizzate per condividere i loro contenuti.

Vediamoli insieme!

Facebook

Il pubblico di Facebook e la modalità di interazione sembrano distanti da quello che è efficace per condividere e promuovere messaggi. Questo è uno dei motivi per cui di solito è necessario avere un numero maggiore di follower per ottenere un compenso simile a quello di altre piattaforme.

Attualmente, ad esempio, occorrono almeno 50.000 seguaci per guadagnare circa 100 euro per ogni post. Nel 2021, il guadagno per un solo post, con lo stesso numero di follower era in media più del doppio.

Anche per altre categorie di influencer la situazione non è migliore: chi ha tra 50.000 e 100.000 follower guadagna tra 100 e 400 euro a post (il 23% in meno rispetto a quanto rilevato in precedenza).

Instagram

Gli utenti stanno preferendo sempre più i professionisti. Non celebrità vere e proprie, ma esperti affidabili in un determinato settore.

Per questo motivo, i guadagni dei creator con una fan base minore hanno ottenuto aumenti fino al 14,3% guadagnando tra 100 e 300 euro per ogni contenuto. Lo stesso trend si è verificato per i micro-influencer, i quali sono passati dai 250-750 euro per contenuto nel 2022 agli attuali 300-850 euro (+15%).

Più aumentano i followers degli influencer, più si abbassa la percentuale dell’aumento dei guadagni per post.
Infatti, i guadagni dei macro-influencer, sono aumentati solo del 6,7%, mentre quelli dei mega influencer dell’1,8%; i guadagni delle celebrità sono rimasti pressoché stabili rispetto all’anno precedente.

TikTok

Al contrario di Instagram, su TikTok guadagnano di più gli influencer con più seguito.

Con 5.000 follower si guadagnano al massimo 50 euro per contenuto, la stessa cifra del 2021 e la metà del 2022.
Chi ha tra 10.000 e 50.000 follower, se in passato poteva guadagnare fino a 750 euro a post, ora supera a malapena i 650 euro. 

Chi guadagna veramente tanto su TikTok? Chi supera i 300.000 follower!
Infatti, i 3.000/6.500 euro per contenuto del passato si sono trasformati in 3.500/7.000 euro.

Youtube

Rispetto all’anno scorso, nessun creator, in nessuna categoria, ha registrato guadagni superiori. Tuttavia, le cifre rimangono ancora “imponenti”, a causa della complessità dei contenuti richiesti su questa piattaforma.

infografica guadagni per post social

Riassumendo, scegliere una strategia che combina Influencer e Marketing nel mercato B2B aumenterà la Brand Awareness (conoscenza del marchio) e allargherà la tua rete di contatti. Sì, sarà un investimento dispendioso, ma non invano!

Chiara Guglielmucci

Sono una Social Media Manager & Content Creator con la passione per la scrittura. A volte mi definisco “Osservatrice digitale”. Perché? Osservo, prendo ispirazione dagli altri, e poi ne faccio una cosa mia. Amo raccontare divertendo, far vedere il mondo con i miei occhi. Conosciamoci!

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